Compito a casa dei nostri Allievi Counselor

Compito a casa dei nostri Allievi Counselor.

Gli allievi della Scuola IN Counseling Lo Specchio Magico Torino sono sostenuti, nella loro preparazione teorica, dallo studio di un particolare Manuale, concepito e pubblicato per loro, ma utile a chiunque voglia sapere di Counseling e approfondirne la conoscenza (insomma, è un manuale che potrebbe essere adottato da ogni Scuola di Counseling italiana!).

È un testo in due volumi, scritto dallo stesso direttore della Scuola, Domenico Nigro, pubblicato nell’agosto 2023, intitolato “Counseling: Manuale di Istruzione & Formazione”.

Gli allievi della nostra scuola hanno il compito di scrivere, per ogni capitolo, le loro riflessioni sul valore personale e su ciò che il leggerlo/studiarlo ha prodotto in loro stessi.

In questo blog si riportano alcuni stralci di tali compiti.

Eccone qui uno, di Marianna Nardi.

Nel primo capitolo del suo manuale, Domenico presenta il Counseling nella sua dimensione pratica:

Cosa fa un Counselor nella sessione di Counseling?

Come si comporta?

Quali parole usa?

Definisce il Counseling come “una relazione di aiuto professionale fondata sulle capacità e abilità personali del counselor di accompagnare i propri clienti in percorsi di sviluppo di consapevolezza tali da metterli in condizione di meglio affrontare le difficoltà che stanno vivendo”.

Continua poi con la fondamentale considerazione che il nostro benessere, come esseri umani, dipende dalla soddisfazione dei nostri bisogni. Bisogni che, per essere soddisfatti, chiedono d’essere riconosciuti.

Nel momento in cui abbiamo difficoltà a farlo, ci ritroviamo alle prese con una qualche forma di nostro malessere; ecco allora che rivolgerci ad un counselor ci aiuta a riconoscere cosa ci sta capitando, ci aiuta a mettere a fuoco ciò di cui abbiamo bisogno e a scoprire come meglio muoverci per soddisfarlo.

Dare risposte funzionali ed efficaci ai nostri bisogni è una nostra responsabilità. In che modo un counselor ci aiuta ad assumercela e a rispondervi adeguatamente?

Domenico afferma che la via da seguire è quella di integrare, armonicamente, le tre funzioni di base della nostra esistenza: il sentire, il pensare e l’agire.

Quando le nostre emozioni, i nostri sentimenti, le nostre sensazioni sono riconosciute, pensiamo in modo più lucido, comprendiamo meglio ciò che ci sta capitando e, conseguentemente, agiamo meglio.

Come si articola, dunque, una sessione di counseling?

Si parte dall’ascolto. Ascoltiamo ciò che l’altro ci racconta, prestando attenzione alla sua comunicazione verbale e non; ci concentriamo su ciò che si muove in noi nello stare in relazione con l’altro, un ascolto che Domenico definisce: propriocettivo.

Come Counselor, quando facciamo Counseling, ci concentriamo su cosa risuona in noi, quando accogliamo ciò che l’altro porta con i suoi racconti.

Il nostro ascolto viene poi restituito sotto forma di feedback, al nostro interlocutore. Un feedback non giudicante, che parte dalla condivisione di ciò che abbiamo provato (ciò che viene comunemente chiamato “il nostro Sentire”) e arriva a restituire un senso completo dell’esperienza vissuta insieme al cliente.

A questo punto chiediamo al nostro cliente se e come i contenuti del nostro feedback risuonano in lui e come si sente.

Leggendo questo capitolo ho potuto comprendere che fare counseling vuol dire partire da noi stessi, dal riconoscere i nostri sentimenti, i nostri bisogni, per aiutare l’altro a fare lo stesso.

Tutto ciò mi fa sentire tranquilla e fiduciosa circa la mia Formazione IN Counseling: sarà un’esperienza che mi aiuterà a svolgere la mia professione di educatrice con più strumenti e mi accompagnerà in un viaggio meraviglioso alla conoscenza di me stessa.

Se anche Tu vuoi diventare un Counselor.

Se sei interessata/o alla nostra Scuola, CONTATTACI.

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