Sentimento, Risentimento, Formazione.

C’è stata una serata del “La Formazione X” dove i temi affrontati, del risentimento e della vendetta, mi hanno molto toccato!

Sono affiorate in me tante cose… che ho cercato di scrivere sotto forma di un articolo… che non mi convinceva, che mi sembrava lungo, contorto, poco comunicativo.

Così ho pensato all’idea di Domenico, di scrivere in poesia quello che con la prosa non riusciamo ad esprimere e ho scritto in versi una mia importante esperienza di risentimento, di ri – sentimento provato per un amico e di quant’altro vi ho agganciato e sviluppato e scoperto e….

Mi è molto servito… spero che a qualcosa possa servire anche a voi che leggete.

 

Ri – Sentimento

 Ad un amico.

Avrei potuto, quel giorno,

trovare le parole per dirti

quanta attesa c’era, nel mio cuore,

per la tua approvazione.

Avrei potuto, quel giorno,

usare le parole per dirti,

il dolore provato nel sentire le tue di parole.

Avrei potuto averne il coraggio.

Avrei potuto ammettere la paura.

Di perderti, di farti male, di farmi male, di lottare, di farcela.

Mi è bastato, invece,

ingoiare quei sentimenti

per fare nascere, dentro me, un mostro.

Poi cresciuto, nutrito convulsamente di giorno in giorno,

dalle tante emozioni a me sconosciute,

da me negate.

Figlio anch’esso dell’amore

ma non riconosciuto.

Ed oggi che quel mostro,

per tanto tempo celato agli occhi miei e del mondo,

mi ha chiamato padre e

mi ha chiesto di mostrarsi, di emanciparsi e di trasformarsi,

mi è arduo riconoscere

il seme del mio amore travestito da disprezzo,

mi è arduo chiamarlo figlio

e farlo appartenere a me.

Ma nella lotta tra rifiuto e accettazione,

ritrovando il dolore subito,

riconoscendo il dolore provocato,

ritrovo quel coraggio smarrito un tempo.

Quanto coraggio mi è occorso

per trasformare il mostro,

frutto del mio (ri)sentimento, in figlio,

quanto coraggio per riconoscerlo ed amarlo.

E da questa lotta è emersa la trasformazione.

E la sua emancipazione.

Ed il (ri)sentimento è diventato perdono.

Di te, di lui, di me.

Paolo.

6 Comments

  1. domenico says:

    Bella Paolo!
    Potrai portare questo tuo “Ri-sentimento” come occasione di lavoro ad un prossimo happening del La Formazione X!?
    Domenico

    • Spero di si. Penso di si.
      Questa poesia è il frutto di un dono della Formazione X. I doni più belli, per me, sono quelli che non mi aspetto. A mia volta mi piacerebbe riuscire a donare qualcosa nel senso proprio del termine di dare agli altri volontariamente senza esigerne prezzo o ricompensa o restituzione!
      Ciao

  2. Filippo says:

    Leggendo i primi versi mi son ritrovato a vivere quelle esperienze così vivamente descritte, ma il perdono deve prima essere dato a se stessi.
    La persona che meno si ama a volte siamo proprio noi.
    Ci giudichiamo e arriviamo anche ad odiarci per le nostre azioni per il ns. modo di essere, ma sembriamo essere incapaci di cambiare, di volerci bene, di accettarci così come siamo.
    Amare vuol, dire donare, abbiamo in noi una grande forza e le capacità sufficienti per metterle al servizio degli altri, pensiamoci!
    La debolezza, la mancanza di volontà, la nostra pigrizia a lavorare per migliorarci, a partire dai piccoli gesti, ci impedisce di vederci per ciò che realmente siamo: anime libere e bellissime.
    Buona giornata a tutti Voi!

  3. Glo says:

    i mostri sono i nostri amici migliori. accettano di accollarsi deformazioni. Bitorzoli, verruche, dentisporgenti e ingialliti, come di squali.
    ci aiutano – ci “mostrano”.
    li amo. lo so che sono voraci.
    bisogna farci attenzione

  4. simona says:

    ho letto solo ora questa poesia..un semplice Grazie perchè la sento un pò mia e mi sono emozionata tanto nel leggerla…

  5. Chiara says:

    ..sicuramente le riflessioni su un brano di questo tipo non possono essere scontate..certo ognuno di noi avrà vissuto situazioni di aspettativa,spesso,quasi sempre,deluse,soprattutto da persone alle quali avevamo affidato la nostra vita e il nostro cuore perché “amici”.Ma penso che in ogni situazione,in ogni rapporto,lasciar crescere il mostro sia deleterio per chi lo lascia sviluppare dentro di sé e per chi lo subirà..meglio affrontare il dubbio prima che diventi ossessione,anche perché spesso dall’altra parte,c’era la buona fede in comportamenti che possono averci ferito..